Medici “a scuola”
FIMMG: con appropriatezza efficacia e risparmio
Medici di famiglia a ‘scuola’ per migliorare la capacità di prescrivere, nel modo più appropriato, i farmaci giusti per la cura del paziente. E dare una mano, così, anche alle casse del Servizio sanitario nazionale, perché un cittadino ben curato avrà meno necessità di assistenza in futuro
Partono da questi presupposti i corsi di formazione , dedicati alle malattie cardiovascolari, in particolare alla prescrizione dei farmaci anti colesterolo, promossi dalla Federazione italiana dei medici di medicina generale (Fimmg) che li ha presentati ieri a Roma. Il ‘pacchetto’ di appuntamenti formativi destinati ai medici di famiglia è ricco: due corsi nazionali si sono già tenuti nella capitale, dove altri due partono domani, con la partecipazione di docenti altamente qualificati: medici di famiglia, specialisti, economisti. Seguiranno un centinaio di corsi in 88 Asl sul territorio. E questa volta come docenti ci saranno gli ‘allievi’ dei corsi nazionali affiancati dai dirigenti del settore farmaceutico delle Asl. “Il nostro progetto – spiega Giacomo Milillo, segretario nazionale Fimmg – dimostra la volontà di dare risposte concrete, in collaborazione con le istituzioni, a bisogni concreti. Siamo convinti sostenitori dell’appropriatezza prescrittiva del farmaco che non vuol dire, però, solo tagli e risparmi. La nostra filosofia è: il farmaco giusto, al paziente giusto, nel tempo giusto, senza condizionamenti. Non ci sottraiamo al confronto con il contesto economico. Anzi. Crediamo fortemente che il paziente, curato meglio fa risparmiare l’intero sistema”. Oggi, lamenta Milillo, il ruolo del medico di famiglia troppo frequentemente è limitato al momento della prescrizione. “E questo – dice – perché il costo-beneficio del farmaco non viene fatto sulla base di una visione globale e di efficacia sul campo ma sulla spesa, in base ad un tetto prestabilito che, ovviamente, non tiene conto degli effetti, che possono anche essere negativi oltre che quelli auspicabili positivi”. Il farmaco e l’autonomia nel prescriverlo “non vanno valutati solo in termini di costi come adesso avviene, ma di quello che producono sul benessere dei cittadini, sulla riduzione dei ricoveri e anche dei decessi. In molti casi risparmiare oggi cento euro, è la convinzione della Fimmg, potrebbe significare spenderne molti di più domani”. Come dimostra anche l’indagine, realizzata con economisti sanitari su 15 mila pazienti con malattie cardiovascolari, secondo la quale, con prescrizioni ad hoc di farmaci anticolesterolo il Ssn potrebbe risparmiare oltre 3 miliardi l’anno, a partire dal 2010.