COMUNICATO STAMPA IN RISPOSTA A TRASMISSIONE “PRESA DIRETTA” su RAI TRE
Il consiglio direttivo dell’Ordine ha avuto notizia che nella trasmissione televisiva Presa Diretta andata in onda il 23 Marzo u.s. avente per oggetto lo stato della Sanità nella Regione Calabria, si è fatto riferimento oltre ai casi di malasanità, avvenuti negli anni 2007 e 2008, con il decesso delle mai compiante abbastanza e giovanissime Federica Monteleone ed Eva Ruscio, anche all’inerzia e all’immobilismo nella gestione sanitaria nella nostra Azienda Sanitaria.
Dopo avere visionato il video è seguita una approfondita discussione nella quale, i consiglieri hanno evidenziato come il servizio giornalistico, oltre ad essere anacronistico sia stato superficiale e di parte, sia nella denuncia che nel messaggio comunicativo.
Infatti nel dibattito ampio e articolato tenutosi nella sede dell’Ordine si è è evidenziato che,sebbene siano condivisibili molte delle criticità espresse nel servizio giornalistico, di contro nelle interviste riprese e rilasciate nel servizio, le tematiche sanitarie siano state prive di un approfondimento sia sotto il profilo di politica sanitaria quanto di gestione della sanità vibonese, anche per il mancato coinvolgimento delle figure istituzionali -quale tra l’altro l’Ordine dei Medici- e le Associazioni di volontariato e le Associazioni a difesa dei diritti del malato.
Oltretutto lo stesso servizio ci è parso molto settario e di promozione di ruoli e di strutture e con affermazioni lesive della dignità e professionalità dei medici operanti nella nostra azienda sanitaria.
Riguardo alle denunce e al rilievo delle criticità i Consiglieri hanno evidenziato, come le stesse siano alla continua attenzione di quest’Ordine , che in questi ultimi anni con maggiore insistenza ha messo in evidenza, enumerando le numerose problematiche che affliggono la sanità vibonese e che sinteticamente sono state anche espresse nell’intervista rilasciata al QUOTIDIANO DELLA CALABRIA, dal Presidente dell’Ordine Provinciale Fr. Antonino Maglia nel Dicembre 2012.
In questa intervista il Presidente dell’Ordine ha tra l’altro rilevato il grave rischio clinico esistente in questa Azienda Sanitaria, sia per i medici e gli operatori sanitari che in essa vi operano sia per i cittadini che ad essa si rivolgono .
Il grave rischio clinico è rappresentato appunto dalle precarie condizioni strutturali dei P.O. , dal deficit strumentale e tecnologico e anche da una disarticolata organizzazione e dalla precarietà delle risorse umane.
Oltre alla denuncia sulle criticità presenti, l’Ordine dei Medici in tutte le sedi e le circostanze ha costantemente evidenziato, che per sanare questa precarietà e ridurre il rischio clinico, rapportandolo a quello medio nazionale, dove comunque i casi di malasanità sono presenti anche nelle cosiddette regioni virtuose, ha individuato nella realizzazione del nuovo Ospedale, il punto di partenza per una sanità più efficace ed efficiente sia sotto l’aspetto dell’affidabilità clinica, mediante una struttura ospedaliera dotata delle idonee e adeguate strumentazioni e tecnologie quanto anche sotto l’aspetto organizzativo , assistenziale e alberghiero.
A tal fine sotto l’egida dell’Ordine dei Medici si è costituito un comitato Pro Ospedale nuovo aperto alla partecipazione e al sostegno delle istituzioni e di tutti i cittadini che vi vogliono aderire, per sollecitare gli organi governativi nazionali e regionali alla realizzazione dell’importante nosocomio in tempi certi e rapidi.
Riguardo invece al contenuto delle interviste rilasciate nel servizio giornalistico, i Consiglieri dell’Ordine dei medici hanno manifestato notevoli perplessità, contrarietà e disappunto per alcune delle affermazioni gratuite, relativamente alla mancanza di professionalità in questa Azienda Sanitaria.
E’ oramai luogo comune in questa Azienda Sanitaria per alcuni opinion leader fare di tutta l’erba un fascio; nel caso specifico non avere la capacità di distinguere le precarie condizioni strutturali e tecnologiche presenti in questa Azienda da quella che invece è l’assistenza sanitaria, espletata con grande spirito solidaristico, dagli operatori sanitari -medici, infermieri, operatori assistenziali e dei servizi.
E noto a tutti come a fronte di un elevato rischio clinico, e come a fronte di situazioni ambientali insoddisfacenti la maggior parte de gli operatori sanitari, ottemperi al proprio ruolo di cura e di assistenza con abnegazione e impegno.
Riguardo alla specifica asserzione di mancanza di professionalità, come superficialmente asserito nell’intervista, con probabile riferimento alla classe medica operante in tutti i presidi ospedalieri di questa azienda sanitaria i Consiglieri ritengono che solo chi abbia livore o poco acume possa fare queste affermazioni o asserzioni, impunemente, dal momento che la classe medica vibonese per unanime riconoscimento anche da parte di istituzioni e associazioni sanitarie di livello nazionale non ha nulla da invidiare, nè tantomeno si pone a livelli inferiori rispetto ai colleghi operanti nel resto dell’Italia.
I Consiglieri ordinistici ritengono infatti che non vi è alcuna referenzialità nella valutazione professionale dei nostri medici operanti i sia nelle strutture ospedaliere pubbliche e private, che nei centri specialistici e negli ambulatori di Medicina Generale o nelle postazioni di Guardia Medica; in tutti questi ambiti a prestare indefessamente il loro servizio vi sono stimatissimi professionisti conosciuti da ogni cittadino di questa Provincia sia relativamente ai loro curricula professionali sia alle loro doti umanitarie.
A conclusione del dibattito molto partecipato i Consiglieri dell’Ordine, pur nel risentimento dovuto alle affermazioni gratuite e fuorvianti , anche se mitigate dalla comprensione umana verso chi è stato profondamente provato nei propri affetti, rivolgono ai mass media, alle istituzioni politiche e sociali, un invito a ricercare insieme e congiuntamente le soluzioni più ottimali per una sanità più equa, efficace efficiente e di qualità e intraprendere insieme un cammino di fiducia e alleanza fra operatori sanitari e cittadini, che sia foriero di una nuova cultura sanitaria nella nostra provincia.
Il Presidente Dott. Antonino Maglia