Azioni contro il ricomparire di spot pubblicitari relativi a “Obiettivo risarcimento”
Il ricomparire sulle TV nazionali, di stato e private, di spot pubblicitari relativi a “Obiettivo risarcimento” ha indubbiamente creato nei professionisti medici sconcerto e amarezza. Il Comitato Centrale della FNOMCeO ha pertanto ritenuto di intervenire, con la nota che si allega, presso le competenti autorità, oltre che presso le direzioni generali delle reti televisive. E’ stato inoltre predisposto un apposito comunicato stampa che appena inviato dalla FNOMCeO provvederemo a pubblicarlo su questo sito:
FNOMCeO
Il Presidente
Prof. RENATO BALDUZZI Ministro della Salute
e-mail: segreteriaministro@sanita.it
Signor Ministro,
a seguito del riemergere della pubblicità di Obiettivo Risarcimento sulle reti televisive nazionali, pubbliche e private, non possiamo esimerci dal denunciare, ancora una volta, l’ingannevolezza di un messaggio orientato ad affermare il principio che ogni esito indesiderato o presunto tale di una prestazione sanitaria possa essere considerato oggetto di una procedura risarcitoria.
La discutibile trasparenza del messaggio appare ancor più evidente alla luce di una presunta vocazione civica che ispirerebbe l’attività pubblicizzata, mentre in verità lo spot pubblicitario di Obiettivo Risarcimento appare tendere, con ogni evidenza, a promuovere la conflittualità tra pazienti e medici/strutture sanitarie, di fatto patrocinando con “patti quota lite” azioni giudiziarie nei confronti di danni presunti alla persona derivanti da attività sanitarie.
Come già segnalato nel recente passato al Ministero della Salute, al Presidente della Rai, all’Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato, al Comando dei NAS, il Comitato Centrale della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri è molto preoccupato per il proliferare di iniziative, anche mediatiche, che hanno il chiaro scopo di incrementare a dismisura il contenzioso in ambito sanitario, inducendo l’opinione pubblica a ritenere che, sempre e comunque, alla base di ogni evento imprevisto ci sia, o non si possa escludere, una colpa del medico e/o della struttura sanitaria verso cui esercitare azione di risarcimento.
Questa perversa deriva culturale e sociale minaccia ed erode il rapporto fiduciario medico-paziente disorientando i professionisti che sono, in tal modo, indotti a vedere nel paziente non solo una persona da assistere quanto piuttosto un soggetto potenzialmente ostile da cui difendersi.
Tutto questo crea insicurezza nel professionista e mette in crisi la libertà e l’indipendenza di giudizio cui deve ispirarsi l’esercizio professionale del medico. con costi diretti ed indiretti rilevanti ed insopportabili per il sistema sanitario nazionale.
I diritti dei cittadini, compreso il giusto risarcimento di un danno ingiusto, sono il punto di riferimento del quotidiano esercizio professionale medico ed odontoiatrico e della funzione di garanzia dei nostri Ordini, e pertanto riteniamo che i fenomeni di malpractice professionale e malasanità organizzativa e gestionale debbano essere affrontati senza reticenze, omissioni o atteggiamenti elusivi, ma che occorre altresì evitare il rischio di inquinare equilibri fondati sul rapporto di fiducia tra medico, paziente e Istituzioni sanitarie, ricordando che le cose buone in sanità sono nettamente prevalenti anche sulla base di valutazioni terze.
Non possiamo dimenticare, del resto, che sul contenzioso sanitario si muovono interessi enormi nella misura in cui si muove moltissimo denaro, con il rischio però, secondo il modello americano, di guardare più al ristoro degli apparati di contenzioso che alle vittime del danno, con le note ricadute sui costi della sanità e sulle deficienze di equità di accesso alle tutele.
Certi della Sua attenzione e di un Suo intervento, porgiamo cordiali saluti.
Il Presidente Amedeo Bianco