Comunicato Stampa FNOMCeO su recenti fatti di Messina
Messina: le nostre scuse e la nostra determinazione
per una valutazione disciplinare rapida, rigorosa ed esemplare
Sui recenti fatti di Messina, il presidente della Fnomceo, Amedeo Bianco, ha ritenuto di dover rilasciare le seguenti dichiarazioni, dopo approfondita consultazione con i presidenti degli Ordini di Messina e di Reggio Calabria, unici titolari delle azioni disciplinari.
“In un contesto di grande amarezza e sconcerto, le prime parole che vorrei esprimere a commento dei fatti avvenuti a Messina sono di scuse alla madre, al bambino, alla famiglia e a tutti i cittadini fortemente e negativamente colpiti dalla cronaca della vicenda.
Sono le stesse considerazioni che il ministro Fazio, con grande sensibilità umana e professionale, oltre che istituzionale, ha ritenuto dover formulare di persona; queste ben rappresentano il comune sentire di tutta la nostra Professione che, da sempre, ha posto al centro del proprio agire tecnico, etico e civile il rispetto e la tutela della Salute e della Vita dei pazienti.
Chi dimentica od omette questi principi fondanti colpisce il rapporto di fiducia fra medici, cittadini e istituzioni, un valore che la nostra Deontologia promuove e custodisce con rigore.
Alle nostre scuse vogliamo però aggiungere la nostra determinazione, affinché i fatti riportati abbiano un immediato vaglio della disciplina deontologica.
In queste ore, i presidenti degli Ordini di Messina e Reggio Calabria – ai cui Albi sono iscritti i medici coinvolti e che sono quindi primi e unici titolari dell’azione disciplinare – hanno confermato l’avvenuta convocazione d’urgenza dei professionisti, per l’avvio delle procedure disciplinari.
Agli stessi presidenti, nel rispetto delle loro autonome competenze, abbiamo messo a disposizione ogni supporto della Fnomceo ritenuto utile per un’azione disciplinare rapida nei tempi, rigorosa nel rispetto delle norme vigenti ed esemplare, ancorché commisurata ai fatti accertati.
In questo contesto, ogni altro nostro commento riguardante i fatti specifici è da ritenersi inopportuno, potendo configurare un pregiudizio nel procedimento disciplinare”.